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01/07/15

Basi dello spignatto

Formulare un cosmetico





Sapete cosa s'intende per "spignattare"? E' un termine che aveva a che fare con la cucina, cioè l'affaccendarsi tra i fornelli, ora questo termine è molto utilizzato nel gergo della cosmesi fai da te


Preparatevi che ci sarà da leggere e prendere appunti!

Procuriamoci un alcool alimentare (useremo l'alcol buongusto 95°), che per il momento sarà l'ingrediente che ci costerà di più ma è indispensabile perchè ci servirà per disinfettare i nostri recipienti precedentemente lavanti con sapone, specialmente se andremo a riciclare contenitori usati


Avremo bisogno di :

- un becher graduato più alto anche di plastica (se può andare nel microonde meglio)
-il fornello da cucina
-un pentolino
-delle spatoline di vetro o acciaio o anche quelle da pasticcere
-dello scottex
-una bilancina di precisione ci deve poter misurare anche 0,1g (dai cinesi si trova costa poco e funziona benissimo)

-un minipimer (sarebbe indispensabile)se abbiamo una frusta elettrica possiamo accontentarci per il momento ma non è particolarmente adatta per l'emulsione (mani pulite e recipienti pronti da usare ben lavati e disinfettati)
Quando si formula una crema gli ingredienti dovranno dare una somma di 100g o meglio una volta che avremo deciso cosa usare e le quantità degli ingredienti per rendere un prodotto oltre che funzionale anche gradevole dovremo fare un calcolo, sommando (sempre in grammi=g) tutte le percentuali esclusa l'acqua (che è l'elemento fondamentale) quello che avanzerà per arrivare a 100g sarà la percentuale dell'acqua da usare. Quindi prendiamo un foglio e una penna e scriviamo le percentuali degli ingredienti da usare. Abbiamo detto che dobbiamo prepararla per 100g se ne facciamo meno divideremo tutto per 2 alla fine del nostro calcolo, scriveremo la nostra formula nel modo tradizionale cioè "acqua a 100" non c'è bisogno di specificare "g" perchè sappiamo che si tratta di grammi, quindi scriveremo solo le percentuali facciamo la somma tranne l'acqua e le eventuali gocce di aroma e/o colorante che nel nostro caso saranno pochissime ...




Acqua distillata o demineralizzata, ma anche acqua minerale naturale

addensanti, gelificanti
glicerina
emulsionanti
grassi (oli e/o cere e/o burri)
attivi
oli essenziali
cartine al tornasole per misurare il pH.
conservanti





Esploriamo le Fasi

- Fase A (fase acquosa)
Addensanti gelificanti stabilizzanti ci serviranno per creare il gel che servirà come dice la parola stessa ad addensare, ci sono gelificanti vegetali, animali e sintetici; (per esempio la più conosciuta e di origine vegetale è la Gomma Xantana, un buon stabilizzante nelle emulsione per impedirne la separazione, è idrosolubile il dosaggio è dallo 0,3 all'1%)ma ce ne sono molti altri di cui parleremo

- Fase B (fase grassa a caldo)
Ci serviranno gli emulsionanti che possono essere cerosi o liquidi. Devono legare la fase acquosa a quella oleosa. Di emulsionanti ne esistono di vario tipo e la scheda tecnica di ognuno ci indicherà la percentuale da utilizzare; alcuni emulsionanti necessitano di co-emulsionanti altri lavorano anche da soli. Oli, burri e cere che serviranno sia come co-emulsionanti che per creare la "cascata di grassi", ma non solo...la scelta dei grassi da utilizzare non potrà essere casuale ma dovremo imparare ad individuare quali di queste sostanze in sinergia tra di loro potranno fare della nostra crema un prodotto più o meno compatto e/o pesante secondo le percentuali che useremo tra burri, oli e cere, per cui dovremo trovare il giusto equilibrio. Per una buona cascata di grassi  che da consistenza "texture"(non solo cere, non solo burri, non solo oli, ma di tutto un pò) sempre tenendo presente per quale scopo stiamo formulando il cosmetico...mani, viso,corpo...pelli grasse, secche ecc ecc. le percentuali di queste sostanze dovranno tener presente proprio a che tipo di pelle è rivolto il prodotto. Ad esempio se dovessimo fare una crema per le mani le percentuali di grassi andranno dal 10 al 20%, crema corpo dal 5 al 10%, crema viso dal 3 al 5%, ma anche in questo caso bisognerà valutare il tipo di pelle, gli attivi che andremo ad usare e l' eventuale quantità di glicerina che avremo utilizzato nella fase acquosa, in quanto la glicerina ha sì un effetto riparatore ma crea una minor assorbibilità del cosmetico. L'esperienza ci aiuterà anche a conoscere la pesantezza degli oli (medi,grassi e leggeri), impareremo a capire "quali" oli saranno più adatti al nostro scopo, stesso discorso varrà per cere e burri. Tutti gli ingredienti della fase grassa andranno messi a bagnomaria per far in modo che cere e burri si sciolgano bene negli oli per poter procedere all'emulsione con la fase acquosa che deve essere anch'essa calda. Questa sarà la fase più complessa ma con il tempo riusciremo a trovare un equilibrio con la pratica e l'esperienza





- Fase C (attivi)
Ci serviranno degli attivi, quelle sostanze funzionali che andranno messe ad emulsione avvenuta, conterranno vitamine, sali, idratanti ecc tutto ciò che non può essere messo nella fase grassa perchè termolabile e facilmente deteriorabile, dovranno essere studiati bene per far in modo che il nostro prodotto finale contenga le proprietà che ci servono. Andranno aggiunti per ultimi e mescolati uno alla volta nella nostra crema.
- Conservanti. La scelta del conservante sarà anch'essa fondamentale per far in modo che il nostro prodotto duri senza subire deterioramenti o diventi cibo appetitoso per microbi e batteri. Qui la scelta può essere individuale, c'è ad esempio il Cosgard che pur essendo eco-certificato contiene Alcool Benzilico che per alcuni potrebbe essere allergizzante, è sicuramente un'alternativa ai conservanti sintetici come i parabeni. In ogni modo io ho usato spesso il Cosgard specialmente nei primi spignatti e mi sono accorta che i prodotti hanno una durata inferiore a quanto previsto, quindi non essendo propriamente "talebana" ho iniziato ad utilizzare il Phenonip (paraossibenzoati in fenossietanolo) ebbene si, è un parabene che come dico io in questo caso è un "paramale", è un conservante NON ecobio, però sicuramente mi fa stare molto più tranquilla essendo un antibatterico e antifungino. Le percentuali previste dalla legge sono molto superiori alle 10 gocce su 100g che uso io, non sono poi un quantità tale da allarmare nemmeno la natura e il nostro prodotto, che abbiamo creato e studiato con tanta passione, non lo dobbiamo buttare prima che finisca...c'è anche da dire che se un'amica, un cugino o qualcuno della famiglia mi chiede una crema, o io volessi fare qualche regalino nelle feste comandate, non devo stare lì a raccomandarmi con i dieci comandamenti (stai attenta a questo, stai attenta a quello, stai attenta a quell'altro ecc ecc), è ovvio che anche se non faccio la lista delle raccomandazioni nel mio bigliettino delle etichette aggiungerò le informazioni igieniche necessarie, perchè comunque è sempre un prodotto naturale e la prima cosa è l'igiene da mantenere durante l'uso: il conservante aiuta a preservare dai malanni ma non è nemmeno miracoloso! Questa è naturalmente la mia personale opinione e tutte le mie ricette contengono il phenonip, anche se l'uso di questo prodotto è assolutamente soggettivo, come alternativa ci sono sempre le famose 16 gtt di Cosgard per 100g di prodotto.
Dopo il conservante dobbiamo misurare il pH (potenziale idrogenionico) ossia in poche parole ma povere povere , è la concentrazione degli ioni in una soluzione acquosa ( ma fidatevi di più degli esperti nel campo). Misurare il pH del nostro prodotto finale sarà importantissimo, può essere basico o acido, quello fisiologico è circa 5,5 ed è misurabile con delle cartine al tornasole apposite, che sono delle strisce colorate con una scala di valori numerici da 0 (maggiore acidità) a 14 (massima basicità) l'acidità della pelle ha molte funzioni come quella di inibire la crescita dei batteri e di contrastare l'ossidazione. E' quindi di assoluta importanza rispettare certi equilibri naturali proprio per evitare la proliferazione di funghi e infezioni batteriche. Il nostro cosmetico avrà un pH di 5,5/max6 tranne per alcune eccezioni o la presenza di sostanze particolari o anche al tipo di prodotto che vogliamo fare, quindi in alcuni casi il pH sarà più o meno acido, ma con l'aiuto di reagenti a base di acido lattico(per abbassarlo) o una soluzione di soda caustica (per alzarlo) riporteremo i valori alla normalità.

Dimenticavo di dire che il nostro prodotto avrà anche una profumazione e/o un colore. Le profumazioni possono essere date da oli essenziali, aromi naturali e fragranze cosmetiche. Per quanto riguarda gli oli essenziali, essi hanno anche delle proprietà quindi sarebbe opportuno tenerne conto per dare al nostro prodotto anche un principio attivo in più. Gli oli essenziali essendo appunto oli ma anche molto concentrati cercheremo di usarli a gocce in quantità sufficienti allo sopo ma senza esagerare, sono liposolubili anche se con l'aiuto di solubilizzanti daremo loro l'opportunità di essere inseriti anche in sostanze idrosolubili (cosa che vedremo all'occorrenza) Stesso discorso varrà per fragranze e aromi naturali di cui volta per volte ne valuteremo gli ingredienti e le composizioni per poterli inserire o meno nei nostri cosmetici.